Arriva la gioia del Natale… per molti ma non per tutti!

L’atmosfera natalizia è nell’aria: le vetrine dei negozi, si riempiono ti addobbi, i balconi intristiti dalla mancanza dei fiori estivi ormai riposti nelle serre, risplendono con le loro luci colorate, qualcuno addobba l’albero, altri il presepe altri ancora entrambi. Alla tv o nei giornali vengono proposti tavole dorate, rosse, arricchite di menù speciali, ma poi si sa alla fine vengono spesso scelti i menù tradizionali, quei cibi che appena li assapori ti riportano lì, all’infanzia, ai momenti del “tutti in famiglia”. Le grandi tavolate, i giochi di società, le chiacchiere che si consumavano in pasti interminabili; profumo di mandarini, di arance, i rumori inconfondibili delle noci schiacciate, di pistacchi, di arachidi.

Da tanti anni sono tuttavia consapevole che il Natale e le festività in genere non sono sempre sinonimo di gioia. Nella mia professione spesso mi soffermo a parlare con i pazienti delle emozioni negative che tale festività può portare con sé. Il richiamo alla famiglia, agli effetti, ai ricordi può essere molto doloroso. Il Natale può aumentare la melanconia, la tristezza: sentiamo ancora di più la mancanza delle persone che non ci sono più, o sentiamo il profondo malessere di una famiglia che non c’è più, spezzata, divisa. A volte non c’è neanche il ricordo di una famiglia o dei bei momenti trascorsi insieme. Chi è solo, può sentire come opprimente il mondo intorno a sé che si muove freneticamente, eccitato, contento , spesso stressato ma comunque impegnato.
Molti dati statistici confermano che l’ansia e la depressione aumentano in periodi specifici dell’anno e il Natale è tra questi. Molte persone raccontano di arrivare alle feste di Natale, stanchi, stressati a causa di shopping interminabili, code ai supermercati: “Avrò pensato a tutti?”, “Cosa regalerò?”, “Piacerà?”, “Farò in tempo?” “Avro abbastanza denaro?” Attese, aspettative, illusioni, delusioni: tutto si deve gestire rigorosamente entro il 25 Dicembre. Per molte persone inoltre il periodo natalizio può rappresentare un momento (così come le vacanze estive) di bilancio di fine anno, a volte positivo a volte negativo. Propositi portati a termine o disattesi, obiettivi raggiunti o interrotti/ falliti. Lo sguardo può volgere al futuro carico di speranze, molti propositi, cambiamenti più o meno radicali, scelte on/off.
E forse proprio qui possiamo fermarci e godere del momento, cercando di non entrare in quelle trappole psicologiche fatto di grandi aspettative che noi stessi costruiamo. Possiamo dunque riflettere quale regalo fare gli altri ma soprattutto quale regalo fare a noi stessi. Regalarsi tempo, calma, emozioni, desideri, affetti, coccole, abbracci, silenzio, osservazione, riflessione, ascolto. Doni rari e preziosi, desiderati per noi stessi ma anche regalati a chi amiamo. Si dice che a Natale siamo tutti più buoni: mi piace crederlo, mi piace immaginarlo ed auspicarlo. A volte basta ricordarsi di chi in momenti così speciali ha bisogno di sentirci vicino, di sapere che ci siamo, ricordandoci che anche noi non dobbiamo mai smettere di amarci.
Buon Natale a tutti!