L’autostima si costruisce, non si eredita

Dovrei chiedere scusa a me stessa 
per aver creduto di non essere abbastanza .
Alda Merini

L’autostima è un giudizio che una persona da a se stesso circa il proprio valore. Possiamo considerare quindi l’autostima come l’idea e l’immagine che ognuno ha di se stesso, costruita negli anni, grazie alle interpretazioni che da riguardo a ciò che gli accade intorno. I punti fondamentali  che riguardano l’autostima sono: – l’amore di sé, che deriva dall’amore che abbiamo ricevuto nell’infanzia  in particolare dalla nostra famiglia e “dall’affettività” che ci è stata elargita; – la visione di sé, che ci permette di raggiungere gli obiettivi a cui aspiriamo, nonostante le avversità; – la fiducia in sé, che ha bisogno di azioni ed eventi esterni della vita quotidiana per mantenersi o svilupparsi.  Alcuni autori come ad esempio Alice W. Pope (1992), sostengono che la stima di sé origini dal confronto tra l’immagine che ciascuno ha di se stesso e l’immagine di ciò che si vorrebbe essere.  Al contrario chi sperimenta una  bassa autostima non si sente sufficientemente sicuro del proprio valore e delle proprie qualità e capacità. La persona  evita di scegliere e agire per un eccessivo timore di sbagliare e sovente prova una maggior incertezza e difficoltà nel distanziarsi da una situazione problematica, faticando nel trovare una soluzione.  La persona con bassa autostima tende a vivere un insuccesso con maggiore sofferenza, associando l’accaduto esclusivamente ad una sua mancanza o incapacità, mentre quando sperimenta un successo tende a svalutarlo. Gli individui che possiedono un basso livello di autostima, quindi hanno poca fiducia nelle proprie capacità e conoscenze, hanno timore delle situazioni nuove e delle prove da superare, immaginandoli insormontabili e pertanto non osano affrontarli, anzi li evitano in tutti i modi. Nelle relazioni interpersonali si ha difficoltà a sostenere il confronto con gli altri e non ci si sa imporre. Si appare sempre insicuri, si ha timore di fallire e ci si sente impossibilitati a mostrarsi davvero capaci in qualsiasi situazione.

Come migliorare la propria autostima.

Per migliorare la propria autostima è importante occuparsi dei seguenti aspetti:

  1. Scoprire quali sono i propri valori fondamentali e quindi fare chiarezza con se stessi rispetto quello che si vuole e quello che non si vuole nella propria vita.
  2. Riconoscere le proprie emozioni distruttive: imparare a riconoscere ed entrare in contatto con emozioni maggiormente sane e che ci sostengano nei momenti di difficoltà.
  3. Lavorare sull’immagine di sè: molto spesso ci armiamo di buoni propositi e determinazione (voglio dimagrire, voglio smettere di fumare etc..) ma se prima non modifichiamo l’immagine che abbiamo di noi stessi tenderemo inconsciamente a sabotarci.

Confidare nelle proprie capacità di agire, trasmette sicurezza e senso di competenza. Si prova una fiducia profonda nelle proprie abilità quando la vita pone di fronte a problemi e compiti da eseguire. A questo proposito in psicologia spesso si parla di autoefficacia. Molti studi individuano nell’autoefficacia maggiore possibilità di portare a termine gli obiettivi che ci si prefigge.

Infatti gli individui con un alto livello di autostima confidano appunto nell’efficacia delle loro azioni. Quando si ha una buona autostima ci si percepisce forti e capaci anche di fronte a nuove situazioni e a nuovi compiti. Ci si sente all’altezza delle sfide che la vita propone quotidianamente. Allo stesso tempo si è convinti di poter raggiungere i propri obiettivi influendo per quanto possibile sul successo. Anche nelle relazioni interpersonali si è competenti a livello sociale quando si riesce a sostenere situazioni e confronti con il prossimo e ci si sa imporre.

Una persona sicura di sé infatti confida prima di tutto in se stessa e trova sostegno più nella propria persona che nella costante approvazione da parte degli altri.

Lo psicologo Nathaniel Branden nel suo lavoro I sei pilastri dell’autostima (1994), ritiene che gli elementi su cui si fonda una sana autostima consistano nel vivere in modo consapevolenel sapersi accettare, nell’assumersi le proprie responsabilità, nel farsi valere, nell’avere uno scopo nella vita e l’essere coerenti (integrità personale).

In particolare ciò significa che, per avere una buona stima di sé, occorre innanzitutto avere una buona consapevolezza di sé – quindi essere consapevoli dei propri limiti e pregi, dei propri desideri, sentimenti, bisogni anche quando non ci piacciono, degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei successi e degli insuccessi ottenuti – e del nostro modo di agire nel mondo. Avere una buona stima di sé implica  inoltre la capacità di accettarsi , intesa come la capacità di essere rispettosi e solidali con se stessi, anche quando non si prova ammirazione o apprezzamento per le proprie sensazioni o decisioni.  Tutti questi aspetti consentono di sentirsi sufficientemente capaci di avere uno scopo nella vita , obiettivi da raggiungere attraverso azioni coerenti che siano espressione di ciò che siamo e dei valori che ci appartengono. E i fatti, associati all’accettazione incondizionata di noi stessi, non fanno altro che ripercuotersi sul nostro senso di efficacia, sulla percezione di essere competenti e quindi in ultima analisi sulla stima che abbiamo di noi stessi.

Concludendo possiamo riassumere con le parole di Nathaniel Branden: “L’autostima è una necessità umana fondamentale. Il suo impatto non richiede né la nostra comprensione, né il nostro consenso. Si fa strada dentro di noi anche senza che lo avvertiamo.